lunedì, maggio 21, 2007

Evoluzione di un logo aziendale

Il logo aziendale, croce e delizia dei comunicatori, che enorme peso ha sul successo o meno di una azienda. Il logo è la firma visuale della nostra azienda, agisce a livello "ultrasonico" ovvero non usa un linguaggio diretto che i nostri sensi elaborano immediatamente, ma agisce a livello inconscio sul nostro cervello attraverso appunto il linguaggio simbolico/emotivo. Il marchio/logo è un asset strategico, elemento chiave per definire le prestazioni di un'azienda. E' una promessa che racchiude le aspettative e le idee nella mente dei clienti, rappresenta un insieme di associazioni e simboli che vengono collegati ad essa. Si tratta quindi di un concetto che oltrepassa la semplice conoscenza o fedeltà alla marca: le persone si innamorano di un brand, hanno fiducia e soprattutto credono in esso. I clienti fedeli, condividendo un mondo comune fatto di valori e di ideali, diventano gruppi, aprendo così la strada a molteplici possibilità comunicative da parte dell'azienda. Sul ciclo di vita di un logo ci sono centinaia di discussioni e diverse correnti di pensiero: quella di coloro i quali credono che un logo debba rimanere unico ed immutato per sempre con minimi aggiustamenti ciclici allo scopo di essere in linea con i gusti estetici del periodo (ed io faccio parte di questi), e ancora la corrente di pensiero che vede nei loghi un aspetto molto dinamico dell’azienda che proprio grazie alla dinamicità ed al cambiamento che lo contraddistinguono può comunicare nel modo migliore l’azienda. Quando un’azienda, proprio per adeguarsi ai nuovi gusti estetici del periodo, modifica in maniera minima ma significativa il proprio logo si parla di rebranding, fase che molto spesso coincide anche con un riposizionamento aziendale sul mercato (nuovo target, nuove politiche di marketing) oppure un nuovo stile di comunicazione, una fase di transizione generazionale ovvero il passaggio del testimone dal fondatore ai figli etc…etc…). Oppure il rebranding può essere caratterizzato da un intervento gestito più in profondità, con l’azzeramento totale del vecchio logo (soprattutto se particolarmente datato e brutto graficamente) e la nascita di uno nuovo. L’ultima operazione di “chirurgia plastica” su di un logo che mi ha visto impegnato è stata quella per una catena di negozi di ottica di medie dimensioni. Oltre alla realizzazione di un nuovo logo, è stata rivista e riprogettata l’intera immagine aziendale, un nuovo sito web e una campagna di comunicazione che, oltre agli strumenti di advertising tradizionale, fa largo uso del cosiddetto marketing non-convenzionale (guerriglia e street marketing).

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